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Le feste conviviali
Le
feste nel XVI sec. erano manifestazioni
fastose ed esclusive di potere e prestigio nell'ambito di
un ceto sociale.
La festa poteva consistere in un susseguirsi di attraenti
rappresentazioni oppure in cerimonie con uno svolgimento
preciso.
Entrambe queste possibilità si sono affermate nello
spettacolo conviviale.
Il convivio rinascimentale rappresenta l'elemento di un
insieme celebrativo che esibisce ricchezza e spreco, fantasie
ed effetti a meraviglia per manifestare l’ eccezione
e la diversità del committente. In questo gioco sono
messi in atto tutti gli elementi di cultura e i modi di
fare spettacolo. Il banchetto-spettacolo è ARTE che
arriverà nel '500 a raffinate performances e poi
a minuziose codificazioni di funzioni e di uso di forme
nella musica, nelle danze, nelle reminiscenze delle mitologìe
classiche, nel ruolo della figura dello scalco e del trinciante,
del coppiere e del panettiere, nei travestimenti del cibo
e negli ingegni scenici.
E' un insieme di tecniche, di tempi lunghi di preparazione,
di strutture organizzative ed esecutive, di invenzioni,
di persone, di ricerche del diverso, del meraviglioso, dell'eccezionale.
Ma è comunque spettacolo inteso come un tempo reciso
dalla festa, un contenitore e un contenuto al tempo stesso,
che si è riempito di forme diverse pur conservando,
nella ineliminabile ma non prioritaria funzione materiale
che lo sostanzia, continuità di senso: il metaforico
banchetto degli dei.
Lo
spettacolo conviviale >
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