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Lo spettacolo conviviale

 
 
Julia Berger
Musica-Teatro-Danza
Musica e Benessere
Feste conviviali

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Lo spettacolo conviviale è unitariamente bifronte: avviene, infatti, l'ordinato succedersi dei cibi e delle vivande offerti all'ammirazione dei convitati con scenografici trionfi in contrappunto alla realtà trasformata dagli intrattenimenti degli attori, dalla musica, dalle danze e dagli ingegni scenici.
C'è lo spettacolo durante il banchetto, c'è lo spettacolo del banchetto e c'è il banchetto come elemento dell'insieme festivo.
L'offerta del cibo è dunque momento centrale della "liturgìa" della festa. L'imbandigione di vini e vivande, la varietà copiosa, il dispiegamento di raffinate arti di cucina, concorrono a dare lustro alla casata dell'ospite, alla sua nobiltà, a magnificare la potenza. Il susseguirsi delle vivande è parte integrante della festa: maestro di casa, scalco, trinciante, coppiere, servitori, danno corpo a una coreografìa che trasferisce lo "spettacolo" dalle cucine ai saloni, alle tavole e fin dentro i piatti.
Le cronache, i codici antichi, i ricettari manoscritti ed a stampa recano l'impronta di grande e diffusa raffinatezza, di un ingegno pari a quello investito nella vita di corte nel dispiegarsi delle altre arti. Anche la componente strettamente culinaria è al servizio dell'ammirazione che, a gloria del Principe, deve scaturire dal festeggiamento. Le complesse giustapposizioni dei gusti, dei sapori, dei profumi e delle cromìe, sollecitano l'intelligenza a varcare le soglie della nostra sensibilità, ad usare anche il palato come strumento per cogliere, oltre mera e vivisettrice filologìa, i "sapori" di un'epoca, della sua musica e delle sue arti.
Per tutto il millecinquecento lo spettacolo conviviale dimostra un'esigenza sempre crescente di una cultura celebrativa, con un impiego straordinario di apparati festivi organizzati creativamente con l'intervento di tutte le arti a favore dell' “invenzione". Rappresentazioni di questo tipo si snodavano spesso nell'arco di una o più giornate relativamente alla solennità della festa.
Si usava festeggiare e banchettare sia all'aperto che nelle sale di corte. A seconda della disposizione dei posti, i tavoli venivano collocati lungo le pareti, oppure soltanto lungo la parete frontale, affinchè restasse spazio al centro ed in altre parti per gli attendenti, i servi, gli attori, i cantori, i musici e i danzatori.

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